1999 - Fabio Orengo

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1999

Impegno politico > In Municipio VII Medio Levante > Ciclo 1997 - 2002
  1. Discussione su deliberazione g.c. n.390 del 15.04.99, presentata dall'Ass. al decentramento dott. Luca Borzani (05-05-99)
  2. Ridefinizione della macrostruttura dell'ente in relazione alla costituzione delle strutture organizzative territoriali (17-05-99)
  3. Proposta all'Ass. ai mercati e all'Ass. al traffico in merito a nuova soluzione per istituzione mercato in P.za L. da Vinci (03-06-99)
  4. Definizione e votazione su utilizzo fondi a bilancio 1999 su capitolo "spese per manutenzioni" sia in parte corrente che in conto capitale, per progetti mirati (15-06-99)
  5. Parere su posteggio riservato ai motocicli in P.zza della Vittoria (14-09-99)
  6. Relazione del Coordinatore Orengo  della Commissione Bilancio su attuazione nuova fase del decentramento (28-09-99)


OGGETTO: DISCUSSIONE SU DELIBERAZIONE G.C. N.390 DEL 15.04.99, PRESENTATA DALL'ASSESSORE AL DECENTRAMENTO DOTT. LUCA BORZANI.

05 maggio 1999

PRESIDENTE: comunica che, in accordo con l'Assessore, si è prevista una serie di appuntamenti per approfondire la conoscenza della delibera sulla nuova fase del Decentramento. Questo percorso prevede nove appuntamenti, da tenersi in ciascuna Circoscrizione, al fine di analizzare fino in fondo le specificità nella loro essenza sia territoriale, sia problematica che politica. Successivamente, sì terrà una riunione monotematica del Consiglio Comunale, che dedicherà una sessione specifica all'argomento ed infine un convegno su scala nazionale, per il quale si auspica l'intervento del Ministro e degli Assessori delle principali città italiane. Questa sera si è ritenuto opportuno invitare anche i Membri della Commissione competente, al fine di renderli partecipi dell' iter dei lavori. Tutti sanno che il tema del Decentramento fa parte di uno dei tanti meccanismi, che riguardano la riorganizzazione della macchina Comunale e questa operazione è fondamentale avvenga nei tempi più brevi possibili. Se il 1998 è stato l'anno della riorganizzazione quantitativa e logistica, il 1999 sarà quello dell'attuazione del Decentramento operativo, istituzionale ed amministrativo alle Circoscrizioni.

ASSESSORE BORZANI: prende la parola per ricordare che l'anno scorso si ragionò insieme su come il percorso di attuazione sulla riforma del Decentramento, dovesse ricollegarsi al rinnovamento della macchina Comunale. Le risorse di personale e quelle finanziarie si potevano ottenere, soltanto, svuotando di funzioni l'Ente Centrale, quindi non duplicando la struttura circoscrizionale rispetto a quella comunale, ma ricollegando quelle funzioni che erano della macchina comunale nell'ambito circoscrizionale. Questo era l'unico modo, che permettesse di realizzare il Decentramento, rispettando totalmente il concetto. Questi due principi non sono scontati, anche se si può essere portati a pensarlo, perché la vecchia cultura del Decentramento vedeva Circoscrizioni e Comune contrapposti, ciascuna con una piccola autonomia, senza distinzione specifica di compiti e responsabilità. Sostanzialmente, questo è il senso della delibera, che contiene un percorso di riorganizzazione del Comune, articolato su due livelli, quello centrale e quello circoscrizionale, con netta distinzione di compiti, funzioni e responsabilità. Alle Circoscrizioni sono assegnati i servizi di base territoriali, mentre a quelle centrali, le individuazioni dei procedimenti e delle risorse. Pertanto a questo processo di accentramento e di decentramento, compete l'individuazione di un percorso di esternalizzazioni, che non sono privatizzazioni, ma modalità previste dalla legge per organizzare in modo diverso i Servìzi. Per la prima volta in tanti anni, questa delibera segna un passo molto importante, in considerazione del fatto che essa viene presentata a due anni e mezzo dalla fine del mandato elettorale, con la possibilità di monitorare gli effetti e gestire il processo apportando, eventualmente, le modifiche necessarie. A priori, si sente di affermare che sono necessario molte rettifiche, ma c'è tutto il tempo per poterlo fare. La cultura di Decentramento è molto scarsa, sia a livello locale che centrale, quindi l'irreversibilità è stata lo strumento per determinare questo passaggio, a partire dall'accorpamento delle Circoscrizioni, determinando una riorganizzazione logistica, di competenze e di funzioni. La delibera è il sunto di tutti quei problemi, che si sono discussi circa un anno fa. Si pensa di poter definire l'intero processo entro dicembre/gennaio 2000, con l'obiettivo di ricollocare nell'ambito della divisione territoriale i Servizi così come sono previsti. Alcuni richiederanno tempi più lunghi per la loro complessità (ad es. Servizi Sociali), altri, invece, troveranno fa loro collocazione entro luglio ed agosto (ad es. Servizi Civici ), con l'avvento dei Dirigenti circoscrizionali. Questo atto amministrativo non è quello conclusivo, perché saranno forti le tensioni e le difficoltà. Muteranno i modelli organizzativi e culturali. Conclude, evidenziando il nuovo ruolo delle Circoscrizioni e la necessità di rivedere il Regolamento alla luce delle innovazioni, diventando soggetto di discussione politica. Il processo di accorpamento delle Circoscrizioni ha avuto un grosso impatto pubblico ed uno minore all'interno della macchina Comunale, al contrario, accade per questa delibera. Ma non poteva essere altrimenti, in quanto ci si muove su atti tecnici. L'uno era apparso irrilevante alla C.A. perché non apportava modifiche di rilievo, l'altro preoccupa e coinvolge molto perché cambia radicalmente le strutture esistenti. Però, il nostro compito consiste nel manifestare alla città questo percorso; da qui l'importanza delle assemblee circoscrizionali. E' necessario che i cittadini sappiano quale strada sarà percorsa e l'identità politica di ciascuna Circoscrizione. Si evince, che tutti gli appuntamenti futuri saranno importantissimi e rileva che è fondamentale che tutte le Circoscrizioni, su questi temi, raggiungano un'unità istituzionale.

GAMBARO (C.C.D.-C.D.U-): precisa che l'argomento in questione richiede un intervento approfondito, pertanto, si scusa, se questa volta, non potrà essere particolarmente sintetico. Ritiene si possano condividere l'indirizzo e la filosofia di questo modello di Decentramento, che tende a collocare in ambito circoscrizionale, i servizi per i cittadini. Crede che sul Decentramento si siano spese molte parole e dedicato molto tempo, ma, ad oggi, i risultati sembrano piuttosto scarsi. La necessità di Decentramento è realmente sentita, ma è necessario modificare la mentalità, la cultura e le persone; da parte di alcuni si sente l'esigenza di cambiamento, ma non tutti sono orientati nella stessa direzione. Decentramento significa instaurare un rapporto di dialogo e collaborazione tra Comune e Circoscrizione, pertanto offre la propria disponibilità completa e totale. Si augura che il passaggio di competenze non sia un'utopia, ma si forniscano supporti tecnici, amministrativi e logistici atti a favorire il successo dell'iniziativa. Il testo integrale dell'intervento si allega al presente verbale, onde consentire una maggiore informazione.

MASTROBUONO (F.I.): prima di porre la domanda all'Assessore rileva la necessità che la C.A. costituisca un sistema informativo che diffonda le iniziative prese, le controlli ed istruisca. Chiede, ora, quali iniziative si siano assunte affinchè tale sistema informativo, a suo parere fondamentale, venga instaurato ed entri a far parte del futuro della città.


GRIMALDI (F.l): nel periodo intercorso dalla propria elezione ad ora, ha acquisito quel tanto di esperienza, che gli permette di credere nei cambiamenti, pur se difficili e problematici. Si pone, però, una domanda di tipo politico: se si verifica una diversificazione tra il centro e la periferia, ossia, se la maggioranza politica del C. di C. è diversa da quella centrale, come si conciliano le due esigenze? Si può giungere ad un blocco delle iniziative? Infatti, politicamente, si potrebbe avere una divaricazione fra quelli che sono gli indirizzi della Circoscrizione, molto diversi da quelli del Comune. Quale dèi due orientamenti prevarrà?

PRESIDENTE : sospende la seduta per dar modo al pubblico intervenuto di prendere la parola. Riapre il Consiglio, dopo breve discussione, per concedere la parola al Capogruppo R.C.

GIANNESINI (R.C.): crede sia il caso di puntualizzare che, nell'intervento dell'Assessore, ha apprezzato molto il respiro politico, ovvero che l'impostazione sia stata di carattere generale e non tecnico, evitando di evidenziare, in modo particolare, il buon funzionamento della "cosa pubblica". In generale, si evince la volontà di superare gli immobilismi burocratici e si può essere tutti concordi su questo.

TRINGALE (A.N.): riferisce di aver analizzato a fondo la delibera, concordando che emerge la volontà, da parte della C.A., di realizzare il Decentramento Amministrativo, ma sarà di difficile attuazione. Rimarca una scarsa attenzione al problema della Partecipazione, sulla quale il precedente Assessore aveva, invece, posto l'accento. Denota che, con gli accorpamenti, la Circoscrizione si è maggiormente allontanata dai cittadini, il dialogo non esiste e ancor meno la partecipazione. Pertanto, vengono alla luce tutte le difficoltà, anche se esiste, indubbiamente, la forte volontà di realizzare la riorganizzazione della macchina Comunale.

PEDULLA' (D.S.): dopo aver letto al proposta di delibera, concorda che si tratta di un qualcosa di veramente complesso, ed averla realizzata in tempi relativamente brevi, comporta la possibilità di verifìcarne l'efficacia ed, in seguito, effettuare la verifica. Nelle premesse appare la volontà di organizzazioni razionali e flessibili. Nell'applicazione di questa delibera sarà necessaria una forte volontà politica, perché enormi saranno gli ostacoli. In questa fase progettuale ed attuattiva, quest'ultima soggetta a correttivi, sarà opportuno che tutti collaborino fattivamente, individuando compiti e Resposabili del settore, in cui vanno ad operare.

ORENGO ( A.N.): ringrazia per la presenza ed apprezza la volontà di confronto manifestata dall'Assessore su tematiche estremamente importanti. Chiede, in una nuova visione di Decentramento, quali siano gli obiettivi ed i metodi da perseguire al fine di migliorarsi.

PRESIDENTE: prima di cedere la parola all'Assessore per le conclusioni di rito, reputa necessario esprimere alcune osservazioni. Questo processo, da alcuni è vissuto con consapevolezza in tutte le sue fasi, mentre altri lo accostano sulla base delle altrui esperienze; questa differenza comporta un rischio, ossia che l'approccio sia ideologico e di parte. Se il Consiglio fornirà il proprio giudizio consapevole e positivo, si potrà contribuire a realizzare il Decentramento così come noi lo vogliamo. E' possibile che di fronte a decisioni importanti, ci si trovi ad affrontare difficoltà oggettive, non solo sul versante politico, ma su quello delle resistenze e delle strumentalizzazioni politiche. E', comunque, indispensabile procedere in questa direzione, sapendo che saranno necessarie delle correzioni. Ci troviamo di fronte ad una sfida e fallire, sarebbe anche il fallimento del nostro impegno politico. In questi ultimi due anni e mezzo, che mancano alla conclusione del nostro mandato elettorale, possiamo costituirci come soggetti propositivi anche rispetto a competenze che non possiamo gestire direttamente. La Conferenza strategica della C.A. individua nello sviluppo turistico uno dei fattori che possono contribuire al rilancio della nostra città: all'interno del nostro territorio circoscrizionale l'asse Fiera-C.so Italia-Boccadasse costituisce un forte richiamo turistico, pertanto il C. di C. può avanzare orientamenti e suggerire progetti. L'importante è procedere, anche attraverso piccole tappe, al fine di consentire l'aumento della fiducia della gente nei confronti delle istituzioni. A questo, il C. di C. può senz'altro apportare un piccolo, modesto, ma significativo contributo.

ASSESSORE BORZANI : rileva che sarebbe utile assistere alle discussioni che si tengono nelle varie Circoscrizioni, perché comporta un percorso di crescita e consapevolezza dell' iter che si compie. Afferma che tutte le deleghe previste sul Decentramento e la Partecipazione, sono state assegnate alle Circoscrizioni; quindi i poteri così configurati al momento dell'accorpamento, sono potestà delle Circoscrizioni. Oggi si organizza il Decentramento amministrativo, perché la riforma della struttura pubblica è premessa indispensabile. Il livello superiore di Decentramento poltico che si può raggiungere, consiste nel guardare alla Circoscrizione come una struttura amministrativa che offra servizi, indipendentemente dal colore politico della stessa. II C.di C. deve diventare sempre più organo deliberativo sulle proprie competenze di funzioni di indirizzo ed è in relazione con altri organi costituzionali, primo fra tutti il Consiglio Comunale. Sulla Partecipazione, denominazione che risale 1967, si intendeva una definizione strettamente legata al C. di C., visto come luogo del coinvolgimento popolare e non della decisione e gestione dei servizi locali. Ma questo è un modello superato, si tratta di sapere che le forme di Partecipazione sono numericamente maggiori e non possano essere ricollegate semplicemente alla dimensione del Decentramento. Oggi, la Partecipazione si muove su altri elementi, facendo capo alle Commissioni, alle assemblee e ad altri atti, che non corrispondono più al modello che valeva vent'anni fa. Qual'è l'effetto di una struttura circoscrizionale? Sia a livello locale che centrale esiste, ad oggi, una duplicazione di interventi, che molto spesso per conflitti di competenze, tende a tradursi in un nulla da entrambe le parti. Il primo obiettivo da perseguire è quello di evitare la duplicazione degli interventi; ogni struttura ha il proprio compito, soprattutto, per rispetto verso il cittadino. Inoltre, la funzione del Consiglio, indipendentemente dagli indirizzi procedurali, che devono essere uniformi, offre una possibilità di verifiche e di controllo sugli interventi molto maggiore. Quindi, la semplificazione delle relazioni, diventa accelerazione per il cittadino, con riduzioni di tempi e consapevolezza dell'interlocutore. Pertanto si costituirà una struttura amministrativa, che sarà una parte del Comune centrale, non alternativa ad esso. Sul tema dell'esternalizzazione e delle privatizzazioni, l'obiettivo da seguire è quello di usare nel modo più efficiente le risorse disponibili. Il vero nodo politico, da sciogliere, è su come dotare la C.A. di strumenti che vadano ad esercitare controllo ed indirizzo sulle proprie Aziende. Questa è una grande scommessa, il cui esito è tutt'altro che scontato.

PRESIDENTE: conclude, specificando che gli argomenti dibattuti serviranno a ciascun Consigliere per trarre le debite conclusioni e chiarire le idee su come esprimersi, quando, nella prossima seduta consiliare, si voterà il parere sulla delibera.

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OGGETTO : PARERE SU PROPOSTA G.C. N. 390 AD OGGETTO: " RIDEFINIZIONE DELLA MACROSTRUTTURA DELL'ENTE IN RELAZIONE ALLA COSTITUZIONE DELLE STRUTTURE ORGANIZZATIVE TERRITORIALI. MODIFICA DEL REGOLAMENTO SULL'ORDINAMENTO DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI "(DELIBERAZIONE DI G.C. N. 1121 DEL 16.7.98).

17 maggio 1999

PRESIDENTE: comunica che si tratta di esprimere il parere del C. di C. sulla delibera di riforma del Decentramento, già discussa nella seduta precedente, alla quale era intervenuto l'Assessore Borzani. Cede la parola al Coordinatore della Commissione competente, al fine di illustrare quanto emerso durante la seduta della stessa.

ORENGO (A.N.): riferisce che quanto è emerso dalla relazione dell'Assessore è una filosofia pienamente condivisa da tutti i membri della Commissione ed anche dai Consiglieri. Vuole solo aggiungere due precisazioni: è necessario che lo spirito del Decentramento sia recepito all'unisono da tutta la C.A. e non settorialmente; sarebbe, inoltre, interessante monitorare periodicamente gli sviluppi ed essere quindi parte attiva degli stessi.

GIANNESINI (R.C.): non vuole ripetere considerazioni già espresse durante il dibattito in cui era presente l'Assessore, in quanto molte parole sono state spese da tutte le forze politiche. A nome del suo Gruppo comunica di non aderire al documento così come è stato presentato, non perché il giudizio sia completamente negativo, ma perché si dissente sui contenuti riguardanti le esternalizzazioni, che non sono sufficientemente chiare, soprattutto, sotto l'aspetto politico.

GAMBARO (C.C.D-C.D.U.): conferma l'accordo sull'indirizzo e sulla filosofia di questo modello di Decentramento, anche se crede importante ribadire la necessità di cambiare la mentalità e la cultura della C.A. Quindi, pur confermando le proprie perplessità sulla capacità del Comune di realizzare questo modello di Decentramento, il parere resta favorevole. Ritiene, comunque, doveroso prevedere dei tempi e una verifica dell'operato, da attuarsi, presumibilmente, verso la fine dell'anno in corso. GRIMALDI (F.l.): conferma il parere favorevole e concorda sulle verifiche da effettuare nel tempo; è perplesso circa il discorso sulle privatizzazioni, ma riconosce che è stato fatto un passo avanti rispetto la vecchia organizzazione Comunale, pertanto ritiene importante concedere fiducia e sostenere il processo evolutivo.

PRESIDENTE: conclude con alcune Osservazioni personali, insistendo sull'assunzione di responsabilità circa un assetto diverso dal precedente. Questo cambio culturale richiede una disponibilità totale della Civica Amministrazione, che ad oggi non esiste. Infatti questa vocazione, quest'obiettivo politico, queste necessità amministrative e funzionali sono recepite da pochi e sempre come elemento di disturbo. Far cambiare questi atteggiamenti è compito dei C. di C. Concorda su quanto espresso da Gambaro, circa la necessità di inserire uno strumento di verifica su come si muoveranno gli impegni assunti e sulla necessità di interventi di controllo. Aggiunge, inoltre, quanto sia importante che alle Circoscrizioni, in questa fase di transizione ed oltre, vengano assegnate risorse umane professionalmente all'altezza e con maggiore disponibilità rispetto al passato. Quindi non è sufficiente ed indispensabile solo la competenza professionale, ma rimane essenziale che i Presidenti siano a conoscenza dei movimenti e delle assegnazioni del personale. Non essendovi altri interventi pone in votazione.

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OGGETTO: PROPOSTA ALL'ASSESSORE Al MERCATI E ALL'ASSESSORE AL TRAFFICO IN MERITO A NUOVA SOLUZIONE PER ISTITUZIONE MERCATO IN P.ZA L. DA VINCI.

3 giugno 1999

ORENGO (A.N.): legge all'assemblea la formulazione del proprio O.D.G. e spiega che la proposta, rispetto all'attuale situazione del mercato, che rivolge i banchi verso la corsia di transito, richiede il posizionamento dei banche verso le aiuole. Questa proposta rende vivibile la piazza.

MASTROBUONO (F.I.): comunica che la Commissione rileva che quanto annunciato e temuto a proposito dell'uso della piazza suddetta, si è puntualmente verificato con la realizzazione, nello spazio del piazzale, di un mercato che i cittadini non vogliono . Dal punto di vista ambientale la Commissione denuncia l'ennesima ed inutile occupazione di spazi liberi urbani necessari alla fruibilità della piazza.

GAMBARO (C.C.D.-C.D.U.): chiede se la prima proposta riguarda il mercato in via Dejana ed in subordine il resto, in quanto non ha le idee ben chiare.

ORENGO (A.N.): risponde che esiste una Ordinanza Sindacale, che impone il ritorno del mercato in p.za L da Vinci; si propone un' alternativa che preservi sia gli interessi degli operatori commerciali, che dei cittadini. In subordine, via Dejana rimane il luogo più adatto ad ospitare questo tipo di attività commerciale.

JESTER (P.P.I.): chiede per quale motivo non si è approcciato l'argomento secondo la prassi, anziché presentarlo come un O.D.G.

PRESIDENTE: interviene per spiegare che è stata richiesta l'espressione di parere sull'interruzione del traffico nella piazza in oggetto, in ragione di un vincolo esistente al momento della ristrutturazione della stessa, che obbligava la C.A. a riattivare il mercato. Nei Consigli precedenti si espresse parere contrario motivandolo col fatto che la risistemazione del mercato non accontentava nessuno. Si era scritto, comunque, che era necessario cercare un accordo per soddisfare entrambe le parti. L'Assessore ha risposto di essere disponibile a valutare ulteriori proposte.

TRINGALE (A.N.): precisa che esiste un errore formale nella stesura dell'O.D.G. , ma nel momento in cui il Consiglio vota, la proposta diventa espressione di tutto il Consiglio.

ROBBIANO (D.S.): chiarisce di non avere le idee chiare su come è stata formulata la proposta e vuole approfondire la questione.

PRESIDENTE: non essendovi altri interventi, pone in votazione.

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OGGETTO : DEFINIZIONE E VOTAZIONE SU UTILIZZO FONDI A BILANCIO 1999 SU CAPITOLO "SPESE PER MANUTENZIONI" SIA IN PARTE CORRENTE CHE IN CONTO CAPITALE, PER PROGETTI MIRATI.

15 giugno 1999

ORENGO (A.N.): comunica che durante la seduta di Commissione è stato prodotto il documento, del quale ogni Consigliere ha a disposizione una copia sul proprio tavolo.

PEDULLA' (D.S.): a nome del suo Gruppo Politico chiede che l'impegno di massima per lo svolgimento dei lavori e la fruibilità degli stessi, sia riservata agli abitanti del Quartiere e la gestione sia affidata alla Circoscrizione.

LEONI (D.S.): aggiunge anche che, nell'eventualità che la scuola Boccanegra dovesse essere chiusa od accorpata ad altre, sia creato un vincolo affinchè il denaro speso in conto capitale non vada perduto.

CARRATINO (P.P.I.): ribadisce che questo passaggio è molto delicato, quindi sarebbe importante esistesse un qualcosa di scritto, che confermi la titolarità del C. di C. ad effettuare il compito di controllo e gestionale.

PRESIDENTE : precisa che l'Assessore concorda sull'intervento così come è stato convenuto, inoltre la "conditio sine qua non" è che la struttura sia aperta al quartiere e che la stessa sia gestita dal C. di C. in concorso con la C.A. , la Scuola e le Associazioni interessate. i

PEDULLA' (D.S.): a nome del suo Gruppo comunica di apprezzare molto lo sforzo di stanziare dei fondi a favore del quartiere di S.Martino, ma chiede che nella dicitura sia scritto che "gli interventi individuati siano prioritariamente ed in modo vincolante la risistemazione dell'area in questione".

PRESIDENTE : conclude affermando che si può passare alla votazione, aggiungendo le due precisazioni suddette. La proposta viene accolta favorevolmente, all'unanimità, essendo presenti e votanti n. 24 Consiglieri.


Documento presentato: Definizione e votazione su utilizzo fondi a bilancio 1999 su capitolo "spese per manutenzioni" sia in parte corrente che in conto capitale, per progetti mirati.

In relazione ai fondi in conto capitale da utilizzarsi sulla base di progetti mirati che dovrebbero corrispondere per l'anno in corso a L. 400.000.000.= il C.d.C. decide:

-    di confermare il percorso per il periodo amministrativo 1997/2001 realizzando interventi equilibrati nei diversi quartieri della Circoscrizione;

-    di individuare per quanto concerne l'anno in corso gli interventi prioritari verso i quali andranno realizzati i relativi progetti e le intese necessario, laddove l'intervento del C.d.C. coinvolge competenze, soggetti e assessorati diversi e si pone al di là della attuale delib. n. 118 che dovrebbe comunque per essere superata in conseguenza delle nuove competenze delle Circoscrizioni e della operatività della neo costituita nuova società di manutenzione (ASTER). Gli interventi individuati sono:

a)    risistemazione e riadattamento della palestra della Scuola Media "Boccanegra" di Piazza Remondini in modo tale che la stessa migliori il livello di fruibilità per gli studenti e con le opportune intese ed interventi sia aperta anche al quartiere. Questa scelta presuppone la destinazione di circa 300/350 milioni;

b) la quota rimanente si conviene sia impegnata su Lungomare Cappello come prima trance di un intervento più complessivo e magari articolato nei tempi e negli interventi. A tale scopo va predisposto un progetto di insieme che tenga conto della specificità dell'area e dei soggetti istituzionali e associativi da coinvolgere in modo attivo così da predisporre un progetto vissuto collegialmente con la partecipazione di tutte le realtà che a diverso titolo agiscono e/o fruiscono di quegli spazi.
La sistemazione dovrà tener conto dell'orientamento già espresso dal Consiglio.

Per quanto concerne il Capitolo "Spese per Manutenzioni" di parte corrente, corrispondente a L. 35.000.000.=, il Consiglio decide di impegnare tale cifra nel capitolo "Pronto Intervento" da utilizzare nei siti scolastici sulla base delle esigenze che si evidenzieranno e che saranno decise dal Consiglio di Circoscrizione. Quanto sopra, che è un impegno di massima, richiede ovviamente la definizione di precisi e puntuali progetti qualitativi e quantitativi che saranno predisposti dalle strutture competenti "UTOD" ecc. e nella loro progressione portati a conoscenze e in discussione del Consiglio.

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OGGETTO: Parere su posteggio riservato ai motocicli in P.zza della Vittoria

14 settembre 1999

MASTROBUONO: illustra il progetto, spiegando che si tratta di un parcheggio per moto in via di risistemazione, per il quale è previsto un passaggio di gestione ad altra società. Si chiede il prolungamento fino al prossimo edificio e la Commissione ha espresso parere favorevole, a condizione che sia gratuito.

ORENGO: interviene per perprecisare che, a proposito di parcheggi per p.za della Vittoria, vuole evidenziare la presenza di tognolini inutili in prossimità dell'area di sosta gratuita, sul lato a monte della piazza in oggetto. La presenza di detti tognolini, dovrebbe delimitare la zona di accesso A.M.I.U. per le pulizie. Resta comunque, un dato di fatto che, posizionati in quel modo, non servono assolutamente a nulla. Chiede se sia possibile inserire quest'osservazione, nell'espressione di parere.

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OGGETTO : Relazione del Coordinatore Orengo della Commissione Bilancio su attuazione nuova fase del decentramento.

ORENGO (A.N.): comunica che, durante la riunione di Commissione tenutasi il giorno 27 c.m., ha relazionato i Commissari presenti sul processo di Decentramento articolato nelle seguenti fasi: riorganizzazione della macchina Comunale, esternalizzazione di alcuni processi come le manutenzioni, istituzione delle U.T.O.D. Pertanto, facendo riferimento alla nuova legge sulle Autonomie Locali, sarà necessario modificare sia lo Statuto del Comune che il Regolamento sul Decentramento. In occasione di questa modifiche,è stata istituita una Commissione intercircoscrizionale della quale fanno parte sia il Presidente che i Coordinatori delle 1° Commissioni della città, con lo scopo di redigere la bozza di un nuovo Regolamento. Tra gli aspetti che si stanno prendendo in considerazione vi sono le modalità per l'elezione del Presidente ed il ruolo e le composizioni delle Commissioni, ivi compresa la nuova risoluzione del ruolo dell'Ufficio di Presidenza. Entro Novembre la bozza dovrebbe essere pronta ed entrare in vigore entro Febbraio 2000.

PRESIDENTE: prende la parola per chiarire che di fronte a questo tipo di orientamento, sarà necessario adottare una coerenza di comportamento, rimodellando tutto l'assetto operativo ed organizzativo, in rapporto al progetto di delega diretta od indiretta. Si comporranno sei Commissioni, con accorpamento tra loro, che saranno uguali a quelle del C.C. Le stesse, in seguito a delibera del C.C., potranno anche avere potestà deliberativa.

GAMBARO (C.C.D.-C.D.U.): precisa, a proposito della Commissione Urbanistica, l'importanza di non perdere l'apporto dei tecnici esterni, che, a suo avviso, sono determinanti per il buon funzionamento dei lavori.

PRESIDENTE: riconosce che per l'operato di questa Commissione esiste un'esigenza tecnica reale. ,

ORENGO (A.N.): precisa che, questo punto, è stato sollevato in Commissione lavori ed è scaturita l'esigenza di chiamare questi tecnici come consulenti esterni altamente qualificati.

GRIMALDI (F.l.): richiamandosi a quanto espresso dal Cons. Gambaro, precisa che anche la Commissione Sanità presenta aspetti tecnici, che hanno bisogno del supporto di persone qualificate. Pertanto, si associa, precisando che le competenze tecniche non possono essere dimenticate. Infatti, saltando questo passaggio, si potrebbero, teoricamente, portare immediatamente le problematiche in sede di seduta Consiliare.

ORENGO (A.N.): ribadisce la volontà e l'impegno di rinnovare, la discussione dell'argomento, nella prossima Commissione.

NOCETI (D.S.): evidenzia che, pur riconoscendo la validità dell'apporto esterno, si rischia di ritrovarsi a sedute di Commissione completamente deserte. Chiede come faranno i Consiglieri, unici rappresentanti di un Gruppo politico, a partecipare a tutte, non essendo ancora dotati del dono dell'ubiquità.

PRESIDENTE : precisa che, politicamente, dovrebbe esser consentito ai Gruppi di essere presenti a tutte le Commissioni.

GRIMALDI (F.I): condivide molti degli aspetti sin qui enunciati, ma chiede al Presidente di portare avanti il discorso dei tecnici.

PRESIDENTE : pur condividendo l'idea , comunica di non poter procedere in questo senso, in quanto non gli è consentito dalla legge. Siccome, in questi anni, si è lavorato molto affinchè venisse ratificato ai C. di C. un riconoscimento giuridico, la possibilità di deliberare è riservata agli eletti. Dal punto di vista organizzativo, la valenza tecnica non andrà, comunque, perduta. Invita i Consiglieri a partecipare alla Commissione, che si riunisce tutti i mercoledì sino alla fine dei lavori ed ognuno potrà liberamente intervenire, per fornire il proprio apporto.

CARRATINO (P.P.I.): interviene per ribattere che, con questa riforma, si rischia, veramente, di perdere la collaborazione dei tecnici.

PRESIDENTE : ribadisce che la legge in questione, approvata a Luglio, ha trovato l'astensione del Polo e che i gettoni di presenza, non possono essere corrisposti a tutti i cittadini. Continua, comunque, a credere che esista la possibilità di continuare ad avvalersi dei tecnici estensi.

BLANCO (A.N.): pensa che il problema non sussista, perché già da ora, i Commissari esprimono solamente un'opinione, non un voto deliberante, quindi si tratta di regolarizzare rapporti umani e non giuridici.
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