Piscine di Albaro - Fabio Orengo

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Piscine di Albaro

Impegno politico > In Municipio VII Medio Levante > Ciclo amm 1997 - 2002
  1. Il mio impegno per la difesa delle Piscine di Albaro.
  2. Il Comitato
  3. Petizione Popolare
  4. Fax: richiesta incontro al Pres. Consiglio Comunale
  5. Piano degli investimenti della Civica Amministrazione
  6. Lettera al Presidente della Federazione Italiana Nuoto (FIN)
  7. Lettera al Ministro per i Beni e le Attvita' Culturali G. Urbani
  8. Lettera all'Ass. A. Merella


Il mio impegno per la difesa delle Piscine di Albaro.

I cittadini di Albaro sono venuti a conoscenza del contenuto del progetto di ristrutturazione dello Stadio del Nuoto di Albaro nel mese di settembre 2001, quando è stato ufficialmente presentato al pubblico.
Sono subito emerse tra gli abitanti le preoccupazioni per quanto in esso previsto: praticamente la trasformazione del Centro Sportivo in un Centro Commerciale con annesi impianti sportivi.

É pertanto iniziata la mobilitazione dei cittadini contro lo stravolgimento delle Piscine, che ha trovato lo sbocco organizzativo nell'azione di un gruppo di persone che si è attivato per creare il "Comitato spontaneo per la Difesa delle Piscine di Albaro".
Siamo stati contattati da amici e cittadini, che, conoscendo il nostro impegno sul territorio, ci hanno chiesto di affrontare anche questo problema.

Pertanto da subito abbiamo affiancato il Comitato nascente e quando dico "abbiamo" mi riferisco anche al lavoro svolto da mio padre e da mia madre per le attività sul territorio ed al fatto che oggi mio padre è un componente del Comitato; in tutti questi mesi abbiamo:
  • dato un supporto organizzativo per l'avvio del Comitato, per la raccolta di firme in calce alla Petizione, poi inviata a Sindaco, Assesori competenti e varie altre organizzazioni
  • fatto da tramite con la Circoscrizione e con il suo Presidente;
  • fornito supporto per il reperimento di documenti presso la Civica Amministrazione
  • offerto lavoro per l'organizzazione delle assemblee con la cittadinanza, diffondendo l'informazione anche tramite l'affissione degli appositi volantini nelle vie del quartiere
  • gestito il rapporto con l'avvocato Damonte per intraprendere la difesa delle Piscine anche tramite le vie legali, volte ad un possibile ricorso al TAR
  • svolto ogni azione utile per giungere ad una ristrutturazione dello Stadio del Nuoto consona alla sua storia architettonica e sportiva

Si stanno ottenendo alcuni risultati incoraggianti, ma non ancora sufficienti; il Comitato continua la sua attività con l'obiettivo di ottenere, con il sostegno dei Cittadini, nel più breve tempo possibile la ristrutturazione, e non lo snaturamento, dello Stadio del Nuoto riportandolo al suo passato prestigio, al servizio di tutta la cittadinaza genovese, evitando anche e soprattutto di creare un impatto negativo sul tessuto urbano circostante.

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COMITATO SPONTANEO PER LA DIFESA DELE PISCINE DI ALBARO

(dalla relazione letta da R. Banchieri)

Incontro del 25 marzo 2002

Ringraziamo le autorità intervenute, i responsabili del progetto e della Stadio del nuoto SpA ed in particolar modo i cittadini che hanno dimostrato grande attenzione e forte preoccupazione per questo progetto, cittadini che ci hanno testimoniato il loro appoggio con la raccolta di più di 1000 firme. Il sostegno che ci avete dato sino ad oggi è importante che prosegua nel tempo per tutte le iniziative che saranno necessarie per garantire il successo della nostra azione, se nel frattempo non avremo ottenuto risposte positive alle nostre richieste.

Inizieremo con lo spiegare i motivi che ci hanno portato a chiedere questo incontro, dando spazio successivamente ai progettisti ed agli Assessori Comunali competenti per chiarire le perplessità e preoccupazioni derivanti dal progetto e poi a tutti i cittadini.

Ma anzitutto desideriamo sgombrare il campo da due equivoci.
  1. il Comitato è a favore del restauro delle Piscine. Se il progetto presentato fosse stato più rispettoso del complesso sportivo nella sua interezza e non fossero state previste funzioni completamente avulse dal contesto sportivo, molto probabilmente questo Comitato non sarebbe mai sorto.
  2. l'Assessore Bonifai ha più volte sostenuto che avremmo dovuto muoverci prima. Questa affermazione non ha senso. Evidentemente ci siamo mossi quando l'abbiamo saputo e particolarmente dopo l'articolo del Secolo XIX dell' 11 Settembre 2001. E comunque facciamo notare che se il Comune avesse voluto rendere pubblico il restauro delle piscine avrebbe potuto fare una progettazione integrata con la partecipazione della popolazione, cosa da cui si è ben guardato, a differenza di quanto avvenuto per es. con la riconversione dei mercati generali della frutta di C.so Sardegna dove i cittadini sono stati invitati a dire la loro nell'ambito di un progetto integrato. Come mai il Comune non ha ritenuto importante ascoltare i pareri della cittadinanza di Albaro?

Ma veniamo ora ai punti critici del progetto:
Project financing: questa modalità d'intervento, scelta dal Comune per il restauro delle piscine, ha sicuramente delle valenze positive perché permette all'Ente Pubblico, che non ha risorse sufficienti per un investimento in un bene pubblico, di far intervenire i privati nella gestione dello stesso caricandoli di parte degli oneri in cambio di una concessione come in questo caso trentennale; il Comune riduce così la sua esposizione finanziaria. Ciò che a noi preoccupa e' l'estremizzazione del concetto di project financing adottato per le piscine perché viene lasciato ai privati il 95 degli investimenti quando per altri progetti recenti si arriva a circa il 50%. Per le piscine sono previsti 16,6 mlrd di investimenti privati e solo un mlrd del Comune, mentre per il
Palasport alla Fiumara per es. 20 mlrd Comune / 20 mlrd privati per un'attività sportiva nascente, senza vincoli della Sovraintendenza e tutta da inventare; con le piscine ci troviamo all'opposto con un bene esistente da tutelare, vincolato dalla Sovraintendenza e con una chiara finalità sportiva. Questo perciò è un dato importante perché significa il sostanziale disimpegno del Comune nel restauro di un bene prezioso come lo stadio del Nuoto lasciando ai privati la più completa libertà di azione. E' evidente infatti che il privato verificherà tutte le strade possibili per rendere economico il suo investimento. Le condizioni poste ai privati nella Concessione ci appaiono assai deboli. Nella Concessione infatti si fa chiaramente riferimento ala complementarietà con l'uso sportivo delle funzioni, ma abbiamo fondato timore che tale vincolo sia soggetto ad interpretazioni troppo ampie. Per esempio la logica suggerisce di pensare che tré sale cinematografiche in uno stadio del nuoto non c'entrino nulla. Il Comune nella persona dell'Assessore Bonifai (intervista del 9/3 al Corriere Mercantile) ha affermato che verranno solo proiettati film a carattere sportivo. Viceversa l'Avvocato Ghibellini, presidente della Stadio del nuoto Spa, durante un recente incontro ha dichiarato più pragmaticamente che i cinema trasmetteranno qualunque tipo di film commerciale. E' questo un eloquente esempio della aleatorietà dei vincoli posti dai Comune. Facciamo poi notare che con le normative attuali nulla potrà vietare ai privati di far diventare il cinema un bingo (vedi Augustus). In altre parole il privato con un controllo del 95% rimane il vero padrone dell'impianto, capovolgendo di fatto la funzione del complesso che diventa centro polifunzionale/commerciale con annesse piscine. In altre parole il Comune condiziona il funzionamento di uno stadio del nuoto di tale importanza e valenza sportiva alla presenza di cinema, negozi e sale giochi. Non e' accettabile subire il ricatto troppe volte rinetuto: o accettate questo progetto o le piscine non vengono ristrutturate.
L'impegno finanziario del Comune e la sua presenza nelle piscine deve necessariamente crescere in maniera sostanziale a garanzia che il carattere sportivo del complesso venga conservato (in quanto bene pubblico), impedendo il suo completo snaturamento. Ricordiamo che per diversi anni il Comune ha stanziato fondi per la ristrutturazione delle piscine, fondi mai spesi e stralciati per altri progetti (15 mlrd nel '96).

Parcheggi e viabilità: Abbiamo fatto presente in varie sedi (Comune, società Stadio del nuoto, progettisti dell'impianto) che la viabilità della zona verrebbe gravemente compromessa da un complesso che potrebbe richiamare un ingente numero di persone (anche mille nei periodi di maggior concentrazione) oltre al personale fisso per tutte le funzioni. Facciamo un breve riassunto delle attività "complementari e accessorie":
3 sale cinematografiche per un totale di 450 posti
19 negozi a carattere sportivo
2 ristoranti
1 bar/tavola calda con musica ! !
1 sala giochi oltre a tutte le varie attività sportive non solo natatorie (pattinaggio, 3 palestre, fitness editici ed uffici per le società sportive) e le 4 piscine.

Per questa utenza il progetto prevede solo 155 parcheggi a pagamento.
Ricordiamo che già oggi non esistono parcheggi per chi usa i campi da tennis o di calcetto a valle delle piscine, che d'estate la zona è presa d'assalto dai bagnanti di corso Italia e che molti lavoratori provenienti da levante lasciano la propria auto in zona per poter raggiungere il centro.
Ci chiediamo su quale base sia stata considerata la capienza del parcheggio. Risulta evidente che il progetto urbanistico manca della più elementare considerazione dell' impatto sull'ambiente circostante e sul tessuto urbano, già consolidato, nel quale si colloca. Il cosiddetto sviluppo sostenibile deve tener necessariamente conto dell'impatto che nuove funzioni creano, facendosi carico delle situazioni al contorno e non solo dei nuovi edifici.
Normalmente, questo genere di interventi vengono decentrati in zone dove l'accesso viario e' facilitato e non in zone residenziali. E' una questione di buon senso.
Il previsto ingresso del parcheggio da Via Galli è quanto di meno pratico si possa pensare, costringe gii utenti a inutili percorsi lunghi e viziosi, convogliando il traffico nelle vie laterali anziché lungo le direttrici est/ovest.

II verde: Parte delle aree verdi saranno sacrificate a benefìcio delle sale cinematogratiche. Il Comune dice che si tratta di verde non di pregio e che verrà rimpiazzato con altre piante in altre aree all'interno della piscina. Non vorremmo che la maggior parte del verde sia considerato non di pregio. Facciamo presente che già da un paio d'anni con meticolosa costanza parte del verde è già stato sfoltito lungo le scarpate ad opera del Comune. Si stava fòrse preparando la strada al progetto? I progettisti affermano che il verde verrà recuperato, anzi incrementato di 70 mq, ma non dicono che lo ricaveranno sopra il tetto dei cinema dove al massimo ci sarà qualche arbusto e aiuola non certo grandi alberi.

L'architettura: Non viene tenuto in nessun conto il pregio architettonico del complesso. Si permette di costruire un edifìcio adibito a cinema a fianco dell'entrata principale della piscina coperta L'asimmetria che si crea è evidente, come pure il soffocamento dell'edificio che seppur vincolato dalla Sovraintendenza, si inserirebbe in un'area completamente snaturata. C'e il rischio che questo complesso diventi un luogo uguale a tanti altri. La caratterizzazione delle città passa soprattutto dai suoi edifici. Se questi vengono resi anonimi si attua quel processo di livellamento verso il basso che purtroppo spesso caratterizza le nostre città. E' questo che vuole Genova città europea della cultura nel 2004? .

Rischio idrogeologico: Esiste infine un rischio idrogeologico di non poco conto per la presenza del Rio Parroco, il cui intubamento potrebbe causare problemi alla costruzione dei parcheggi.
Non vorremmo che fosse usato come scusa per non costruire pareheggi sufficenti. Chiediamo di avere la perizia geologica ufficiale.

Conclusione: Siamo ancora in tempo per evitare che la zona venga trasformata definitivamente. E' notizia di questi giorni che la Fiumara e i bingo stanno creando notevoli problemi di traffico, rumore ed inquinamento, problemi di cui il Comune è cosciente. Facciamo in modo di non doverci pentire di scelte azzardate a cose fatte. CI dia il Comune un segnale forte che ha recepito le istanze e le preoccupazioni della cittadinanza, altrimenti saremo costretti a batterci con ogni mezzo per evitare questo disastro preannunciato.

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PETIZIONE POPOLARE

Al Signor Sindaco del Comune di Genova
Prof. Giuseppe Pericu

Genova, 10 novembre 2001

Siamo un gruppo di cittadini venuto a conoscenza delle notizie riportate dai quotidiani che l'Amministrazione Comunale sta per affidare la ristrutturazione e la gestione delle PISCINE DI ALBARO ad un gruppo di privati.

Il progetto prevede, oltre al recupero delle oramai fatiscenti strutture sportive, anche la realizzazione di STRUTTURE COMMERCIALI, SALE CINEMATOGRAFICHE, BAR E RISTORANTI.

Queste nuove attività comportano la realizzazione di NUOVI VOLUMI con la conseguente COMPROMISSIONE DELLE AREE VERDI, piantumate con alberi ad alto fusto, di grande pregio ambientale.

Consapevoli della necessità di provvedere al recupero delle piscine di Albaro,

SI CHIEDE ALLA CIVICA AMMINISTRAZIONE

  • che nel progetto di ristrutturazione dello storico complesso sportivo, peraltro vincolato nel suo insieme venga assicurato il mantenimento del verde esistente, che costituisce unitariamente alla parte costruita valore ambientale da conservare;
  • che a danno dell'area verde non siano introdotte ulteriori funzioni commerciali che indurrebbero un ulteriore carico del traffico con ricaduta sull'inquinamento e sui parcheggi.

Oggi nella zona non esistono aree pubbliche di sosta per i fruitori degli impianti sportivi di Corso Italia, Valletta Cambiaso, di Valletta Puggia, etc…

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Fax

Da : Comitato Spontaneo Piscine di Albaro

A : Avv. Guerello Presidente del Consiglio Comunale (FAX 010 5572344)

Il Comitato Spontaneo Piscine di Albaro chiede un incontro urgente con i Capigruppo per ottenere chiarimenti sul progetto di ristrutturazione delle Piscine Di Albaro.

Per il comitato

Banchieri Riccardo
Carini Piero
Irrera Adriano
Musso Andrea
Regesta Giovanni

Restiamo in attesa di un Suo cortese riscontro

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Piano degli investimenti della Civica Amministrazione per la ristrutturazione dello STADIO del NUOTO di ALBARO

Di seguito sono proposti i risultati emersi dallo studio dei documenti di previsione di spesa emessi dalla Civica Amministrazione a partire dall' anno 1994 e sino all'anno 2002.

PROPOSTE DI INVESTIMENTI nei successivi “PIANI degli INVESTIMENTI”

desunte dai documenti del “COMUNE DI GENOVA – PROGRAMMAZIONE BILANCI ED ANALISI ECONOMICHE”


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COMITATO SPONTANEO PER LA DIFESA DELLE PISCINE DI ALBARO 11 aprile 2002

Lettera al Presidente della Federazione Italiana Nuoto (FIN)

Riconversione funzionale, manutenzione e adeguamento alla vigente normativa dello Stadio del Nuoto di Albaro in Genova.

Genova 28 aprile 2002

Egr. Senatore Paolo Barelli
Presidente della Federazione Italiana Nuoto
Stadio Olimpico Curva Nord
00144 Roma

Siamo un Comitato di cittadini sorto spontaneamente (Comitato spontaneo per la difesa delle Piscine di Albaro) che segue da alcuni mesi con grande preoccupazione l'imminente trasformazione delle Piscine di Albaro.

Il Comitato è favorevole al restauro del complesso sportivo, che oggi si trova in uno stato inaccettabile di abbandono e di degrado, ma nutre fortissime perplessità per le nuove ed estranee funzioni che si vogliono insediare parallelamente al recupero funzionale degli impianti sportivi e che comportano la realizzazione di nuovi ingenti volumi e la trasformazione degli esistenti per creare: un centro commerciale con 19 negozi, tre ristoranti, tre sale cinematografiche, una ludoteca, sale giochi ed una palazzina come sede delle Società Sportive.

Il Comitato desidera segnalarLe, per Sua opportuna conoscenza, quanto previsto nella Convenzione stipulata tra il Comune di Genova (Concedente) e la Società "Sadio del Nuoto di Albaro" (Concessionario) in relazione alle società sportive non incluse nella convenzione stessa:
(Articolo 4- Oneri a carico del Concessionario)…"E' in facoltà del concessionario: affittare gli spazi a Enti, Società Sportive e a privati per lo svolgimento di attività sportive e ricreative………Il Concessionario dovrà soddisfare le esigenze connesse con l'attività agonistica delle società sportive che richiedano l'utilizzo dell'impianto, garantendo, anche parzialmente, e comunque nel rispetto del piano economico-finanziario, spazi acquei a rotazione, con particolare riferimento a quelle società sportive che abbiano la necessità di allenare atleti di interesse nazionale. ".

Il Comitato Le chiede inoltre di verificare se il progetto di ristrutturazione, con le previste attività accessorie ed il nuovo posizionamento delle tribune, risponde alle prescrizioni sugli impianti sportivi destinati ad ospitare manifestazioni nazionali ed internazionali per il nuoto ed il pattinaggio.

Distinti saluti

Il Comitato spontaneo per la difesa delle Piscine di Albaro

Andrea Musso,  Riccardo Banchieri, Giovanni Regesta,  Adriano Irrera,   Piero Carini, Pier Giorgio Orengo

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Lettera al Ministro Urbani

Genova 8 maggio 2002

Al Ministero per i Beni e le attività culturali
Alla c. att. del Ministro Giuliano Urbani

c.p.c. Presidente Consiglio Regionale della Liguria G. Plinio
On. A. Gagliardi
On. G. Cozzi

Oggetto: Riconversione funzionale, manutenzione e adeguamento alla vigente normativa dello Stadio del Nuoto di Albaro in Genova.

Egr. Sig. Ministro
siamo un Comitato di cittadini sorto spontaneamente (Comitato spontaneo per la difesa delle Piscine di Albaro) che segue da alcuni mesi con grande preoccupazione l'imminente trasformazione delle Piscine di Albaro.

Il Comitato è favorevole al restauro del complesso sportivo, che oggi si trova in uno stato inaccettabile di abbandono e di degrado, ma nutre fortissime perplessità per le nuove ed estranee "funzioni complementari" che si vogliono insediare parallelamente al recupero funzionale degli impianti sportivi e che comportano la realizzazione di nuovi ingenti volumi e la trasformazione degli esistenti per creare un centro commerciale con 19 negozi, tre ristoranti, tre sale cinematografiche, una ludoteca, sale giochi ed una palazzina come sede delle Società Sportive.

La ristrutturazione è stata affidata dal Comune di Genova, proprietario del complesso, ad una società appositamente costituita, la "Stadio del Nuoto di Albaro", con il sistema del Project Financing e relativa concessione trentennale, non disponendo il Comune dei capitali necessari alla ristrutturazione del solo prestigioso Complesso Sportivo.

Le preoccupazioni del Comitato e degli stessi cittadini riguardano:
  • lo stravolgimento del contesto architettonico dello storico complesso, uno dei migliori esempi di architettura razionalista peraltro vincolato dalle Belle Arti, come ben documentato nella lettera da noi inviata al Soprintendente ai Beni Architettonici e per il Paesaggio della Liguria Arch. Maurizio Galletti e che alleghiamo alla presente
  • lo snaturamento della funzione sportiva del complesso delle Piscine e la trasformazione dello stesso in un anonimo centro commerciale con annessi impianti sportivi, con un negativo impatto sul tessuto urbano esistente

La presenza delle cosiddette "funzioni complementari" viene giustificata dalla Società Concessionaria per garantire l'equilibrio economico-gestionale degli impianti sportivi.

Il problema sollevato dal Comitato è già stato portato alla Sua attenzione dal Presidente del Consiglio Regionale della Liguria G. Plinio e dall'On. A. Gagliardi, ma a tuttoggi non abbiamo ottenuto risposte in merito.

Siamo venuti a conoscenza nel frattempo dell'esistenza di alcune proposte di legge in corso di elaborazione da parte del Suo Ministero con riferimento all'impiantistica sportiva ed al recupero, con successivo reinvestimento, dei fondi per l'impiantistica sportiva relativi a mutui non utilizzati di cui alla legge del 1987, riguardante i Mondiali del calcio del '90.

Ci siamo pertanto permessi di riproporLe direttamente le problematiche in oggetto certi del Suo interessamento per la salvaguardia e la conservazione, nella sua originale funzione sportiva, dello "Stadio del Nuoto di Albaro" e restiamo in attesa di una Sua rassicurante risposta, ringraziandoLa per tutto quanto vorrà fare al riguardo.

Per il Comitato spontaneo per la difesa delle Piscine di Albaro

Ing. Pier Giorgio Orengo

Allegato: lettera al Soprintendente Arch. Maurizio Galletti (2 fogli)

Al Soprintendente ai beni
Architettonici e per il Paesaggio della Liguria
Arch. Maurizio Galletti
via Balbi
Genova

Genova, 18 04 2002

Siamo un comitato di cittadini sorto spontaneamente (Comitato spontaneo per la difesa delle Piscine di Albaro) che segue da alcuni mesi con grande preoccupazione l'imminente trasformazione delle piscine di Albaro e che desidera sottoporre alla Sua attenzione alcune perplessità in merito al progetto di trasformazione del complesso sportivo che la Civica Amministrazione intende realizzare. L'impianto sportivo delle Piscine di Albaro, realizzato nel 1935 su progetto dell'ing. Paride Contri, oggi vincolato dalla Soprintendenza, appartiene ad una serie di edifici pubblici e "ambiti urbanistici" che costituiscono importanti testimonianze della architettura razionalista nella nostra città. (lo stesso Paride Contri è il progettista del mai dimenticato Mercato dei fiori , altro grande esempio di architettura razionalista demolito negli anni 80 per fare posto a brutta architettura contemporanea) I contesti urbani dove furono progettati questi interventi sono stati sostanzialmente trasformati dall'inevitabile evoluzione del tessuto urbano genovese così fortemente compresso.


Le piscine di Albaro rappresentano un caso inaspettato!


L'impianto architettonico , anche se fatiscente , è sostanzialmente conservato; gli spettacolari impianti sportivi all'aperto e l'assetto delle sistemazioni esterne sono rimasti quelli originari. La percezione degli spazi aperti coronati dal verde arboreo di pregio (bellisssimi esemplari di Pinus Pinea) che si avverte da ogni punto dell'impianto sportivo risulta di particolare piacevolezza. Questo ambiente di singolare bellezza risulta irripetibile all'interno del centro cittadino genovese e costituisce un raro esempio di grande interesse nell'ambito dei paesaggi urbani. Paesaggio, in questo caso specifico, che appartiene alla storia della città, che ha visto crescere generazioni di ragazzi e atleti che qui hanno trovato per decenni l'unico impianto sportivo polivalente per praticare sport e per ospitare manifestazioni agonistiche .

Il Comitato è favorevole al restauro del complesso sportivo, ma nutre fortissime perplessità per le nuove ed estranee funzioni che si vogliono insediare parallelamente al recupero e che comportano la realizzazione di nuovi ingenti volumi e la trasformazione degli esistenti per creare:
  • un centro commerciale con 19 negozi,
  • sale giochi,
  • tre sale cinematografiche proprio a ridosso dell'ingresso principale dello stadio,
  • una ludoteca,
  • 3 ristoranti
  • una palazzina come sede delle società sportive.

Non vorremmo assistere alla ennesima "svendita" di uno spazio urbano ambientalmente qualificato in nome di una operazione speculativa sicuramente vantaggiosa per il gestore ma che si scontra con la salvaguardia di un ambiente riconosciuto di valore da tutta la collettività, anche a livello internazionale.
Saremmo lieti di accompagnarla a visitare le "Piscine di Albaro", certi che una visita possa essere più eloquente delle nostre parole.
Certi di poter contare sul Suo interessamento cogliamo l'occasione per augurarle Buon lavoro nella nostra città.

Alleghiamo alla presente la rassegna stampa di quest'ultimo periodo e altra documentazione sia relativa al progetto originario di Paride Contri, sia relativa a stralci dal libro dell'arch. Paolo Cevini sull'architettura a Genova negli anni '30.
Il caso è stato portato all'attenzione della Segreteria Nazionale della DO.CO.MO.MO. Italia, Prof.ssa Maristella Casciato, presidente di DO.CO.MO.MO. International, al fine di promuovere iniziative ufficiali finalizzate alla salvaguardia del bene monumentale.
Ci sembra utile sottoporLe un disegno schematico in sezione dello stato attuale dell'impianto e un disegno schematico della previsione progettuale.

Distinti saluti

per il Comitato spontaneo delle Piscine di Albaro,
Andrea Musso, Riccardo Banchieri, Giovanni Regesta,
Adriano Irrera, Giorgio Orengo, Piero Carini

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Lettera all'Ass. A. Merella

Genova, 2 Maggio 2002

Spett. Assessore Mobilità Urbana A.Merella
Via di Francia, 1 16149 Genova
e p.c.: Assessore Opere e Lavori pubblici G. Bonifai

OGGETTO: Progetto di Ristrutturazione Piscine d'Albaro. Piano della mobilità.

Egregio Assessore,
gli incontri intercorsi fra l'Amministrazione Comunale e la cittadinanza sul progetto in oggetto hanno messo in evidenza come una delle principali criticità dell'opera, fonte di un possibile rilevante impatto negativo sul quartiere, risulta essere la domanda e la disponibilità di parcheggi.
In particolare nell'incontro avvenuto il 25/03/2002 presso la chiesa di S.Maria del Bambin Gesù Le sono state rivolte richieste di chiarimento che non hanno ottenuto risposte sufficientemente esaurienti, non disponendo Ella ancora di informazioni sul progetto.
Si rileva come il rilancio del complesso delle Piscine di Albaro, atteso positivamente dalla cittadinanza e dalla Società Concessionaria, implicherà un afflusso ed un movimento rilevante di persone nel complesso. D'altra parte la situazione del traffico e della sosta, ormai critiche nelle vie del quartiere, rende ormai necessario prendere in esame iniziative correttive e di miglioramento per tali zone.
La previsione di nuove attività commerciali e di servizio, che si aggiunge ad un'attività strettamente sportiva che si svolgeva, nella dimensione attesa, in un passato ormai lontano, impone a carico dell'Amministrazione una valutazione accurata sull'afflusso di persone, disaggregato per fasce orarie nell'arco della giornata feriale, festiva e stagionale, nelle sue componenti principali:
  • personale di gestione degli impianti sportivi, commerciali e di servizi;
  • clienti degli impianti sportivi, commerciali e di sevizi;
  • personale e mezzi per la consegna merci e per la manutenzione ordinaria.

Al fine di valutare con la necessaria obiettività l'impatto conseguente, Le chiediamo di conoscere le previsioni fatte di afflusso a regime e le relative modalità per farvi fronte, nelle varie fasce orarie, con particolare riferimento a:
  • percentuale di persone che raggiungeranno il complesso con il servizio pubblico, con mezzi propri come auto e motocicli;
  • indice di "riempimento" delle auto;
  • disponibilità totale di posti auto e motocicli suddivisi per posteggi interni al complesso (autosilo) e posteggi esterni, nelle strade limitrofe.

Convinti che una corretta e completa informazione è condizione necessaria per una accettazione condivisa delle iniziative dell'Amministrazione e, in sostanza, per un corretto esercizio delle regole democratiche, Le porgiamo distinti saluti, e restiamo in attesa di una Sua cortese risposta.

Il Comitato spontaneo per la Difesa delle Piscine di Albaro
R. Banchieri, P. Carini, A. Irrera,
A, Musso, G. Regesta
P.G. Orengo
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